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“Si dispiega come un canto silenzioso dell’infinito, l’opera Eco del Deserto di Eghbal Shirin, un acquerello che trasforma la rarefazione in forma visibile. La leggerezza dell’intervento cromatico – caratterizzato da velature di giallo tenue, viola fumoso e tocchi di sabbia sospesa – restituisce l’atmosfera ovattata e sospesa di un paesaggio che esiste più nella memora e nel respiro che nella geografia concreta. Il gesto pittorico è calibrato con una maestria quasi calligrafica: ogni dissolvenza, ogni sfumatura si muove con il ritmo lento di una duna che cambia forma. Il titolo, Eco del Deserto, evoca non tanto un luogo quanto uno stato mentale: quello dell’ascolto interiore, della solitudineche diventa rivelazione. Eghbal Shirin riesce a tradurre l’assoluto del silenzio in pigmento liquido, e il vuoto in presenza vibrante. E’ un’opera che sussurra, e proprio per questo, resta
Sandro Serradifalco 17 Aprile 2025 Dubai